Il Senso del Vino

Intervista con Andrej Bole

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Ciao a tutti,

questo post è una sorpresa per voi, una cosa tutta nuova per Il Senso del Vino.

Volevo farvi sentire anche un’altra “voce”, così ho pensato di intervistare un professionista del settore, per farci raccontare, attraverso le sue risposte, la sua esperienza e professionalità.

NOME

Andrej Bole

COME SI PRESENTA?

Sono titolare di una piccola azienda vitivinicola, posta in collina a PIŠČANCI ( dallo sloveno si legge Piscianzi), fra Trieste e Opicina sopra il rione di Roiano, a un paio di minuti dal centro, ma allo stesso tempo, immersa nel verde dei vigneti e di quei boschi adiacenti, che la città non ha ancora divorato.

Coltiviamo circa 3.5 HA di vigneti per un totale di 20000 viti di nostre vecchie varietà.
AutoctoneTerrano, prodotto dal vitigno del Refosco (non Refosco dal Peduncolo rosso friulano) per il rosso.
La Malvasia Istriana, la Vitovska e infine il Glera per i bianchi

I vini prodotti sono il Rosso CarsoČrnina, Malvasia, Vitoska e Glera; tutti DOP Carso – Kras

Produciamo anche dello Spumante – un Brut prodotto esclusivamente con le uve di Glera, e il Prosekar, un uvaggio delle tre varietà bianche che replica lo spumante che si produceva tradizionalmente a Prosecco e dintorni fino a 50 anni fa (fonti scritte dicono si producesse già dal XV secolo).


COME E’ INIZIATO IL SUO PERCORSO NEL MONDO DEL VINO?

Difficile dirlo! La nostra azienda ha circa 200 anni! Io l’ho presa in gestione da mio padre circa 20 anni fa.

Già da bambino vivevo più all’aperto che in casa, che tortura erano i compiti scolastici! L’ amore per l’agricoltura è cominciato ad emergere già alle elementari, cosa che mi ha portato a scegliere la scuola superiore agraria e poi anche l’università.

QUALI SONO I RUOLI CHE SVOLGE NELLA SUA PROFESSIONE?

Ufficialmente, io sono il titolare, ma in realtà devo fare di tutto, dai lavori più semplici, come la potatura, la legatura, le lavorazioni, la vendita, e tutta la parte burocratica. 

I lavori in cantina e quelli all’aperto sono i più appaganti.


DA BAMBINO, COSA RISPONDEVA ALLA DOMANDA “CHE COSA VUOI FARE DA GRANDE?

Non me le ricordo tutte, pensavo di fare il medico, ma anche il meccanico, il falegname, e infine il vignaiolo. Questo ultimo pensiero, però, riusciva ad accendermi l’animo finchè è riuscito a prendere il sopravvento sulle altre possibilità.

COSA LE PIACE DI PIù DEL SUO LAVORO?

Questa è una domanda difficile… Mi piace tutto, anche perchè i vari lavori sono complementari, anche se stagionali, rendono variegate le giornate di lavoro, in più, si vive la natura in modo concreto, e se questo mondo ti piace davvero riesci a percepire la Terra ( in senso lato – con la “T” maiuscola) come fosse tua madre, un’amica e una compagna di viaggio.

Puoi godere per il sole, per il nostro vento la Bora, per la pioggia, e per tutti i momenti belli o difficili che ti riempiono la vita.

La terra e la natura ti fanno ben capire i limiti di noi esseri umani, ma allo stesso tempo, ti mostrano la giusta direzione da intraprendere.
La natura ci fa capire chi è il vero padrone dei vigneti, ovvero della terra.


QUALI SONO LE FIGURE PROFESSIONALI MAGGIORMENTE RICHIESTE NEL SETTORE, IN QUESTO MOMENTO?

Credo che sia per le aziende piccole, che per quelle industriali, la presenza di esperti marketing sia la più necessaria, ma per poter produrre a passo con i tempi, servono anche tecnici agricoli o agronomi.

Oggi l’evoluzione del mercato e della tecnica esigono figure professionali specializzate.

COSA DIREBBE A CHI VORREBBE INTRAPRENDERE IL SUO STESSO PERCORSO PROFESSIONALE? 

A chi decide di voler vivere lavorando la terra direi di avere fede nelle proprie capacità, tanto coraggio e pazienza!
Il punto di partenza è l’istruzione, da cui poi si prosegue con la ricerca e la produzione di prodotti tipici e di qualità

Ascoltate la Madre Terra che vi dirà cosa e come fare

Per chi entra nel campo dell’enogastronomia, il mio consiglio è di avere l’accortezza di essere un buon collaboratore del produttore locale, ed essere ben informati sulle produzioni locali che rappresentano il territorio.

Serve prepararsi a servire e istruire il consumatore, perchè questo ruolo si assume la responsabilità di fare da anello di congiunzione tra produttori e consumatori.

Spero che l’intervista con Andrej Bole vi sia piaciuta, almeno quanto è piaciuta a me.

Io lo ringrazio per averci dedicato il suo tempo e i suoi consigli.

E come al solito, vi auguro Cin Cin.

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